Titolo: Il libraio di Gaza
Autore: Rachid Benzine
Editore: Corbaccio
Pagine: 144
Anno di pubblicazione: 2025
Prezzo copertina: 14,00 €
Il libraio di Gaza è un romanzo breve ma denso di significato, in cui Rachid Benzine sceglie di raccontare il dramma di Gaza attraverso lo sguardo di un uomo qualunque: Nabil Al Jaber, libraio appassionato, custode di un piccolo negozio in mezzo alle macerie. La trama non segue un intreccio classico, ma si compone di episodi e frammenti che ricostruiscono la vita di Nabil, la sua famiglia, il rapporto con i clienti, i vicini e gli amici che entrano nella sua libreria per trovare non solo volumi, ma anche un momento di respiro.
Autore: Rachid Benzine
Editore: Corbaccio
Pagine: 144
Anno di pubblicazione: 2025
Prezzo copertina: 14,00 €
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Recensione a cura di Luigi Pizzi
Il libro si apre su scene di quotidianità fragile: i rumori dei bombardamenti, l’attesa di notizie, la paura costante. In questo contesto, il gesto di aprire la libreria e continuare a leggere assume un valore politico e morale. Ogni volume sfogliato diventa un ponte con il resto del mondo, una prova che la cultura e la memoria non possono essere distrutte nemmeno dal fuoco della guerra. Nabil legge Shakespeare, il Libro di Giobbe, Fanon, i poeti palestinesi come Mourid al-Barghouti e Sahar Khalifa: le loro parole gli permettono di restare saldo, di non farsi annientare dall’orrore, di ritrovare dentro di sé una forza che diventa anche collettiva. Accanto al protagonista emergono altre figure che arricchiscono il racconto: i figli che guardano al futuro con timore e speranza, i clienti che varcano la soglia della libreria come se fosse un rifugio, le voci dei poeti e degli scrittori che diventano quasi personaggi a loro volta. Non ci sono grandi colpi di scena, ma piuttosto la lenta presa di coscienza che la resistenza, in condizioni estreme, può passare anche attraverso la cura dei libri e delle parole. Lo stile di Benzine è sobrio e poetico: frasi brevi, immagini semplici, un tono che non indulge nella retorica ma lascia emergere la potenza dei gesti quotidiani. La struttura frammentaria, fatta di quadri e riflessioni, restituisce il senso di precarietà della vita sotto assedio, ma anche la resilienza di chi rifiuta di rinunciare alla dignità. Il romanzo affronta temi universali: la forza della cultura come resistenza, la memoria come eredità da trasmettere, la capacità di restare umani quando tutto intorno sembra disumano. Nabil diventa il simbolo di chi, pur privato di tutto, conserva una luce interiore: leggere non cambia la guerra, ma cambia lo sguardo, rafforza la volontà di esistere, mantiene viva la speranza. In conclusione, Il libraio di Gaza è una parabola civile e poetica che tocca il lettore con delicatezza e intensità. Non racconta la guerra con statistiche o reportage, ma attraverso il volto di un uomo che sceglie di resistere con i libri. È un invito a non dimenticare, a credere che le storie possano ancora essere riparo e seme di futuro, anche nei luoghi più devastati.
Rachid Benzine, nato in Marocco, è professore, islamista e ricercatore presso il Fonds Ricoeur. Figura di spicco dell’islamismo liberale aperto al dialogo con il cristianesimo, è autore di numerosi testi fra cui, tradotti in italiano, I nuovi pensatori dell’Islam, Lettere a Nour, Il Corano spiegato ai giovani e Canto d’amore a mia madre (pubblicato da Corbaccio). Il libraio di Gaza, il libro più atteso del Salone del libro di Parigi, è in corso di pubblicazione in undici Paesi.
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