Recensione: Natale al club del libro, di Sarah Morgan

Titolo:
Natale al club del libro
Autore: Sarah Morgan
Editore: HarperCollins Italia
Pagine: 360
Anno di pubblicazione: 2025
Prezzo copertina: 16,00 €

Acquista su Amazon: https://amzn.to/47M5WVf

Recensione a cura di Luigi Pizzi

Natale al club del libro di Sarah Morgan si apre con una scena che cattura subito il tono dell’intero romanzo: un paesaggio innevato del Vermont, un hotel di charme circondato da pini e silenzio, e una giovane donna – Hattie Coleman – che osserva il mondo dalla finestra, cercando di convincersi che riuscirà a mantenere in piedi la sua locanda nonostante tutto. Da quando suo marito è morto, Hattie porta avanti da sola la Maple Sugar Inn, un luogo pieno di ricordi e di promesse, ma anche di conti che non tornano e di sogni che si sono sfilacciati. È stanca, ma non si concede il lusso di arrendersi. Nello stesso momento, a chilometri di distanza, tre amiche di lunga data – Erica, Claudia e Anna – si ritrovano dopo un anno difficile, con il proposito di onorare una tradizione: la loro vacanza annuale dedicata ai libri. È un rituale nato anni prima, quando i loro figli erano piccoli e le vite sembravano più semplici; oggi, invece, ognuna di loro arriva al viaggio con un segreto da nascondere e una parte di sé che non vuole mostrare alle altre. Erica, la più pragmatica, vive per il lavoro e teme il vuoto che l’attende dietro l’angolo del successo; Claudia è una madre single che si sente sempre in bilico tra senso di colpa e solitudine; Anna, la più romantica e vulnerabile, sta cercando di capire cosa significhi essere ancora se stessa dopo anni trascorsi a prendersi cura degli altri. Quando, per una serie di coincidenze, il gruppo finisce proprio alla Maple Sugar Inn, la storia prende forma. L’hotel, con le sue stanze decorate a festa, le librerie stracolme e il profumo costante di biscotti e legna bruciata, diventa un crocevia di incontri e riflessioni. Hattie, inizialmente diffidente e riservata, si trova coinvolta suo malgrado nella vitalità e nel calore delle tre amiche. Quelle donne che arrivano da un mondo diverso – cittadine, sicure di sé, abituate al ritmo frenetico – le ricordano qualcosa che credeva di aver perso: la possibilità di sognare ancora, anche dopo la perdita. Il Book Club, nato come semplice passatempo tra amiche, si trasforma così in un motore di cambiamento. Le conversazioni sui romanzi si mescolano alle confessioni personali, e ogni titolo letto diventa uno specchio in cui riflettersi: le pagine di un libro diventano pretesto per parlare di fallimenti, rinascite, desideri rimasti in sospeso. Lentamente, tra un tè condiviso e un segreto svelato, le quattro donne imparano a concedersi di nuovo fiducia, a se stesse e agli altri.

Immagine generata con l'IA

La Morgan orchestra tutto con il suo stile tipico: dialoghi naturali, ritmo scorrevole, ambientazioni che sembrano set cinematografici e un calore diffuso che non scivola mai nel sentimentalismo eccessivo. Ci sono momenti di ironia, di nostalgia, di dolce malinconia; ma anche la sensazione costante che, nonostante le crepe, la vita possa ancora sorprenderti con qualcosa di buono. Il romanzo non è solo una storia di amicizia femminile o un racconto natalizio: è una riflessione sul tempo che passa e sulla forza dei legami scelti, quelli che si costruiscono da adulti quando la vita non è più semplice e si ha paura di mostrarsi fragili. Tutto, dalla neve al caminetto, dai libri al profumo di cioccolata, diventa parte di un linguaggio che parla di accoglienza e rinascita. La miscela funziona perché la Morgan non si limita a mettere insieme “problemi” e “rilanci”: costruisce personaggi che camminano nel buio dell’incertezza e scelgono di accendersi una lanterna. Il setting è da romanzo “festivo” di tutto rispetto: l’hotel è pieno di pacchetti, ospiti prenotati per le vacanze, un personale in crisi, la neve, la biblioteca sotto le luci decorative. Ma la festa esterna non è il tema: il tema è cosa accade quando hai tutto intorno che ti ricorda cosa non hai più. Hattie lotta per mantenere l’albergo, per farcela come madre, per sentirsi degna; le tre amiche affrontano il bivio dei quaranta anni, dove le scelte passate bussano alla porta con voce forte. E il potere dei libri – che qui è un leitmotiv – diventa metafora di cura, scoperta, apertura verso l’altro. Certo, la formula è abbastanza prevedibile, certi snodi narrativi suonano familiari e il ritmo a tratti rallenta sotto il peso dei diversi punti di vista. È vero: si percepisce che la Morgan segue i codici del romanzo “feel-good” con tutti gli elementi suoi – amicizia, riscatto, amore, famiglia – e che a volte la realtà sembra un film dell’ora di pranzo. Tuttavia, chi ama proprio questa “prevedibilità benevola” la trova consolante, valida e senza artifici eccessivi. In definitiva, Natale al club del libro è un romanzo che fa ciò che promette e lo fa bene: una lettura piacevole e avvolgente, perfetta per chi vuole ricordarsi che non siamo mai soli nei nostri punti di rottura, che gli amici veri si mettono in mezzo, che i libri possono essere ponti e che un luogo – un hotel, un fine settimana, una settimana intera – può cambiare la traiettoria di una vita.

Acquista su Amazon: https://amzn.to/47M5WVf

LIBRI & CULTURA CONSIGLIA...