Recensione: Il cimitero di Venezia, di Matteo Strukul

Titolo:
Il cimitero di Venezia
Autore: Matteo Strukul
Editore: Newton Compton
Pagine: 310
Anno di pubblicazione: 2022
Prezzo copertina: 9,90 €

Recensione a cura di Luigi Pizzi

Venezia, 1725. Nel Rio dei Mendicanti viene rinvenuto il cadavere di una donna con il petto squarciato e senza il cuore. Antonio Canal, celebre pittore veneziano famoso per le sue vedute, viene convocato d'urgenza a Palazzo Ducale dall'Inquisitore Rosso, Matteo Dandolo. Una volta giunto nella Camera del Tormento, ad attenderlo ci sono l'Inquisitore Rosso e il capo dei Signori di Notte al Criminal, Giovanni Morosini, che senza grandi convenevoli gli ordinano di stare lontano da certi quartieri malfamati e di ritrarre altro per evitare di generare equivoci e nutrire l'immaginazione dei veneziani in un momento delicato per la città, già provata dalla crisi economica e da un'epidemia di vaiolo. Turbato per questo incontro inaspettato, prima di lasciare il palazzo Canaletto viene convocato anche dal doge in persona, Alvise Mogenico che, al contrario, pretende che egli indaghi su un uomo appartenente all'alto patriziato veneziano ritratto proprio nella sua veduta del Rio dei Mendicanti. Insieme alla moglie di quest'ultimo infatti, il doge vuole scoprire perché un gentiluomo frequenti certe zone malfamate della città.

Canaletto, il Rio dei Mendicanti

Owen Swiny di Peter van Bleeck
Ancora più stordito dal duplice incontro, consapevole di non poter deludere le attese del doge, il pittore decide di chiedere aiuto ad un buon amico, il feldmaresciallo conte Johann Matthias von der Schulenburg per capire come poter agire. Nell'occasione, Canaletto conosce la figlia di quest'ultimo, l'affascinante Charlotte, abile costruttrice di lenti di Murano che si offre di aiutarlo nell'arte dell'avvistamento e della veduta. Il pittore inizia così la sua attività di spia riuscendo a scoprire, grazie anche all'aiuto del mercante d'arte Owen McSwiney, che il mistero gira intorno al salotto di Cornelia Zane, una delle cortigiani più affascinanti di Venezia, e al suo preferito, l'enigmatico Olaf Tuefel. Ma cosa nasconde realmente quel salotto? Mentre Canaletto cerca di venire a capo del mistero, Venezia è scossa da altre vittime, giovani donne con il cuore strappato, di cui finiscono per essere incolpati gli ebrei. In una vera e proprio corsa contro il tempo, il pittore dovrà non solo trovare la soluzione al mistero ma capire anche il collegamento con gli omicidi prima che in città dilaghi la follia...

Canaletto
Trasformare i grandi artisti in detective sembra ormai una tendenza collaudata della narrativa storica contemporanea. Tuttavia, Strukul riesce a distinguersi cercando in qualche modo di limitare l'aspetto investigativo ponendo in primo piano, almeno nella prima parte, la grande abilità del pittore nell'uso della camera ottica, una scatola di legno con una lente e uno specchio che rifletteva l’immagine su una superficie in cui l’artista poneva un foglio per tracciare l’immagine proiettata, grazie alla quale il pittore stringerà un sodalizio professionale, e non solo, con la bellissima Charlotte. Il cimitero di Venezia si rivela un thriller storico ben congeniato che catapulta il lettore in una Venezia decadente dove logge massoniche tramano per ribaltare il sistema di potere concentrato, da secoli, nelle mani di un ristretto numero di famiglie occupate solo a mantenere i propri privilegi. Sullo sfondo, la terribile epidemia di vaiolo e il mai sopito odio verso gli ebrei, rinchiusi nel ghetto e trattati come cani. In questo scenario, la figura di Antonio Canal diventa quella di un patriota che combatte per salvare la propria città, a dispetto dell'ineluttabile destino. Al suo fianco, oltre a Charlotte e Owen, troviamo anche il medico ebreo Isaac Liebermann, che lotta per la sua comunità e per debellare il vaiolo attraverso l'uso di un vaccino, inascoltato dal resto della comunità scientifica.

Canaletto, Il molo verso Est con la Colonna di San Marco

Strukul come sempre dimostra di possedere un solido background non solo nella ricostruzione della Venezia settecentesca, ma anche nell'affrontare temi complessi come gli studi sull'ottica, il vedutismo, l'epidemia di vaiolo, le committenze britanniche, la politica oligarchica della Repubblica, lo spionaggio, il ghetto e la storia delle correnti ebraiche, i simboli e i riti della massoneria. Questo e altro troverete in questo appassionante thriller storico ricco di suspense e colpi di scena che vi terrà incollati fino all'epilogo.

Matteo Strukul
è nato a Padova nel 1973. È laureato in Giurisprudenza, dottore di ricerca in Diritto europeo e membro della Historical Novel Society. Le sue opere sono in corso di pubblicazione in quaranta Paesi e opzionate per il cinema. Per la Newton Compton ha esordito con la saga sui Medici, che comprende Una dinastia al potere (vincitore del Premio Bancarella 2017), Un uomo al potere, Una regina al potere e Decadenza di una famiglia. Successivamente ha pubblicato Inquisizione Michelangelo, Le sette dinastie, La corona del potere, Dante enigma e Il cimitero di Venezia. Per essere informati sul suo lavoro: matteostrukul.com

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