Recensione: I figli di Dio, di Glenn Cooper

Titolo: Il figli di Dio
Autore: Glenn Cooper
Editore: Nord
Pagine: 442
Anno di pubblicazione: 2018
Prezzo copertina: 20,00 €


Tre vergini in tre parti diverse del mondo, tutte e tre povere e di nome Maria scoprono di essere incinte. Com'è possibile? Si tratta di un miracolo o c'è dietro qualcosa? Per scoprirlo Papa Celestino decide di affidarsi al suo amico Cal Donovan, il professore di Harvard con la passione per la boxe, l'alcol e le donne che prima vola a Manila, nelle Filippine, e dopo a Lima, in Perù, dove però scopre che la seconda Maria è sparita in circostanze misteriose. A Gort invece, in Irlanda, decide di mandare il suo amico padre Murphy, che dopo aver fatto visita a Maria Riordan viene
minacciato di morte. Intanto mentre Donovan conferma a Papa Celestino le analogie e il carattere eccezionale delle gravidanze, tutte e tre le ragazze vengono strappate alle famiglie in cambio di soldi. Ma chi si cela dietro questo "rapimento"? E perché il potente cardinale George Pole, da sempre ostile alla politica del nuovo pontefice, ha deciso di dimettersi?

I figli di Dio è il terzo romanzo con protagonista il professor Donovan, dopo Il segno della croce e Il debito. Anche in questo romanzo, oltre al celebre professore di Harvard troviamo Suor Elisabetta, l'ex archeologa protagonista del romanzo Il marchio del diavolo; Papa Celestino, impegnato a riformare la Chiesa; padre Murphy, amico saggio nonché collega di Carl Donovan. Tra gli altri protagonisti, le tre giovani Marie, tratteggiate nella pluralità dei loro caratteri; l'ostetrica Sue, l'unica vera amica delle ragazze; il potente e ambizioso cardinale George Pole; il ricco ultraconservatore Randall Anning, disposto a tutto pur di fermare l'opera di rinnovamento di Papa Celestino.

Glenn Cooper sembra aver trovato il suo Robert Langdon, e in effetti il personaggio di Donovan assomiglia molto al protagonista del Codice da Vinci. La parte iniziale del romanzo funziona bene e ed è carica di pathos e tensione, ma con lo scorrere delle pagine il ritmo cala e la narrazione sembra un po' avvolgersi su se stessa con diversi passaggi a vuoto. Anche la credibilità della trama viene messa a dura prova e il finale non sembra migliorare la situazione. La lettura risulta ugualmente scorrevole e come per il precedente romanzo tutto gira intorno al conflitto intestino alla Chiesa tra conservatori e riformatori; una tematica di grande attualità nel mondo cattolico dopo la nomina di Papa Francesco.

I figli di Dio quindi, nonostante uno spunto intrigante e coinvolgente, non convince appieno e lascia un po' in bocca il sapore dell'occasione perduta. Un libro da consigliare principalmente ai fan dello scrittore.

L'AUTORE
Glenn Cooper rappresenta uno straordinario caso di self-made man. Dopo essersi laureato col massimo dei voti in Archeologia a Harvard, ha scelto di conseguire un dottorato in Medicina. È stato presidente e amministratore delegato della più importante industria di biotecnologie del Massachusetts ma, a dimostrazione della sua versatilità, è diventato poi sceneggiatore e produttore cinematografico. Grazie al clamoroso successo della trilogia della Biblioteca dei Morti e dei romanzi successivi, si è imposto anche come autore di bestseller internazionali.

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