Recensione: Il bello di Kerstin, di Helena Hedlund

Titolo:
Il bello di Kerstin
Autore: Helena Hedlund
Editore: La Nuova Frontiera Junior
Pagine: 352
Anno di pubblicazione: 2025
Prezzo copertina: 19,00 €

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Recensione a cura di Luigi Pizzi

La storia ruota intorno a Kerstin, una bambina di sette anni che ama tutto ciò che luccica. Sotto il letto custodisce una scatola segreta con oltre cento piccoli tesori dorati: fermagli, braccialetti, monetine e altri oggetti raccolti negli anni. Il suo mondo sembra sicuro e luminoso, fino al giorno in cui a scuola scompare una fede nuziale. Kerstin trova un anello, ma non ha il coraggio di parlare quando la maestra chiede chi l’abbia visto. Da quel silenzio nasce una catena di bugie, ansie e paure che la bambina non sa come gestire. Più cerca di rimediare, più si ingarbuglia, fino a quando non sarà costretta a fare i conti con la sincerità e con le conseguenze delle proprie azioni.

Kerstin è il cuore pulsante della storia: curiosa, sensibile, fantasiosa, ma anche fragile di fronte al giudizio degli altri. Il suo rapporto con Fatima, la migliore amica, è centrale: le due bambine condividono giochi, segreti, complicità, ma anche momenti di tensione che mettono alla prova la loro amicizia. Attorno a loro ruotano adulti realistici e affettuosi: i genitori, che offrono sostegno senza invadere; gli insegnanti, che osservano con attenzione e pazienza; e compagni di scuola che contribuiscono a rendere la classe un microcosmo credibile. Ogni personaggio, anche secondario, è delineato con pochi tratti efficaci che ne fanno emergere la personalità. 

Helena Hedlund adotta una scrittura semplice, musicale e diretta, adatta a lettori giovani ma mai banale. La voce narrativa è vicina al pensiero infantile: ripetizioni, riflessioni e piccoli ragionamenti rispecchiano il lavoro interiore di una bambina che cerca di capire il mondo. I dialoghi sono vividi e naturali, le descrizioni essenziali ma evocative. Le illustrazioni di Katarina Strömgård mostrano scene quotidiane con uno stile semplice e tenero: le linee sono essenziali ma espressive, capaci di trasmettere emozioni e movimento con naturalezza. Il romanzo affronta temi universali come l’amicizia, il peso dei segreti, la paura di deludere, il coraggio di dire la verità. Mostra come anche un errore possa diventare occasione di crescita e responsabilità. Il tono è leggero e rassicurante, ma non superficiale: la vergogna e l’ansia di Kerstin vengono trattate con delicatezza, senza giudicare, lasciando al lettore lo spazio per riconoscersi. In sintesi, Il bello di Kerstin è una storia tenera e luminosa che cattura l’essenza dell’infanzia: le piccole bugie, i segreti custoditi gelosamente, i rapporti con gli amici e la scoperta che essere sinceri è più liberatorio che continuare a nascondersi. Un libro adatto a bambini dai sei ai nove anni, ma capace di emozionare anche i genitori e gli adulti che lo leggono insieme a loro.

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Helena Hedlund, nata nel 1974 a Borås, è scrittrice, attrice e drammaturga. Ha debuttato come autrice nel 2018 proprio con Il bello di Kerstin, primo di una serie di sei libri, con cui ha vinto il premio Slangbellan nel 2018 come miglior debutto nella categoria bambini e ragazzi e la targa Nils Holgersson nel 2019 come miglior libro per ragazzi. E proprio come Kerstin, abita dove finisce la strada asfaltata e inizia quella sterrata, insieme alla sua famiglia, a galline e gatti.

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